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Una prova per gente tosta

Il Ticino ha cinque nuovi finisher all’Ironman di Zurigo tenutosi domenica scorsa con oltre 2’000 partecipanti

Laura e Luca Fico del Team Triathlon Capriasca, Donatella Taghetti, Daniele Mazzola del Triathlon Team Ticino e Andrea Bertarini dell’A-Club Swimming Team hanno tutti e cinque tagliato il traguardo dell’Ironman di Zurigo. Erano oltre duemila i partecipanti a sfidarsi in un’impresa sportiva che ha quasi dell’extraterrestre. Un frazione a nuoto nel lago di 3’800 metri, un percorso in bicicletta di 180 chilometri e infine una maratona di 42,2 chilometri per un totale di ben 226 km, come dire la distanza che c’è fra Chiasso e Zurigo. Un lago piuttosto calmo e una temperatura attorno ai 25 gradi hanno indotto gli organizzatori a vietare l’utilizzo della muta, andando a costituire uno sforzo aggiuntivo visto che la muta, oltre a proteggere dal freddo, permette anche un miglior galleggiamento e scivolamento in acqua.

È risaputo che per molti la parte natatoria rappresenta l’ostacolo principale, comprensibile per la parte tecnica, ma in realtà per la durata che vi va consacrata rappresenta solo il 10-15% della gara. Tutti i ticinesi in competizione hanno tuttavia saputo superare senza troppi patemi d’animo questa prima disciplina.

La tratta in bicicletta prevedeva due giri da 90 km con i primi trenta in pianura costeggiando il lago e, come diranno al termine i protagonisti, «si poteva tirare bene». Poi salite e soprattutto numerosi falsopiani e una grande discesa con un’ultima salita di circa un chilometro da affrontare in piedi.

Luca e Laura Fico, Donatella Taghetti, Daniele Mazzola e Andrea Bertarini avranno sicuramente provato l’emozione che può dare solo il pubblico delle grandi occasioni. Quello, per intenderci, che lascia solo uno spazio di un metro per passare in bicicletta.

Poi la tratta più dura sia fisicamente che mentalmente: la corsa. È importante affrontarla in modo positivo e ottimista. Di principio i primi chilometri vanno via lisci poiché si ha ancora la carica dell’inizio dove si è anche attenti a studiare il tracciato e i rifornimenti.

Luca e Laura Fico, in accordo con il coach, hanno usato il trucchetto di prenderli come punti di riferimento o meglio come obiettivi di breve distanza così da rendere la maratona un insieme di brevi tratte sommate, con ogni volta un braccialettino in più al braccio fino a raggiungere il tanto sospirato traguardo.

Così, con un tifo assordante Luca Fico ha concluso la sua prova un po’ zoppicante in 12ore 9’38’’ al 130° rango di categoria, Laura Fico a braccia alzate in 12h20’32’’ al 9° rango di categoria, Andrea Bertarini raggiante in 11h42’15’’ all’85° di categoria, Donatella Taghetti, rallentando per assaporare ogni momento, in 14h56’20’’ al 22° rango di categoria e Daniele Mazzola con grinta in 12h44’35’’ al 62° rango di categoria.

Tutti questi triatleti sono appassionati della disciplina, gente normale, nessuno lo fa di professione, unendo quindi vita quotidiana e sport: a questo punto diremmo gente speciale.

A Zurigo, da rilevare inoltre i Top 10 nel 5150 (olimpico) di sabato nelle rispettive categorie di Roberto Pintus 5° in 2h14’50’’, Sven Anderlind 9° in 2h10’22’’, Ivan Minini 4° in 2h05’27’’ e Luca Botti 8° in 2h13’05’’.

È stata una giornata in cui per fortuna non ha piovuto e non c’è stato nemmeno un sole eccessivamente caldo

Tratto da LaRegione, 23.07.15